Andar per funghi in Calabria: permessi, zone e consigli
Le varie stagioni donano a foreste naturali, boschi, pinete, incredibili contrasti cromatici. E l’eccezionale biodiversità ambientale della Calabria permette ai fungaioli, amatoriali o professionisti, di trovare le condizioni perfette per coltivare la propria passione di andar per funghi. Ecco spuntare bellissimi esemplari di miceti, magari sotto un pino laricio, una maestosa quercia secolare, un faggio o un castagno.
Se sei in vacanza nella mia regione, o sei calabrese con la passione dei funghi in Calabria, qui trovi consigli e informazioni su quali permessi servono, dove trovarli e come raccoglierli, grazie anche al prezioso aiuto dell’esperto naturalista Prof. Angelo Vaccaro, Presidente del Gruppo Micologico Sila Greca con sede ad Acri (CS) e ai suoi colleghi micologi. E, in tema con la mia rubrica “Libri Calabbrisi“, ti consiglio il manuale illustrato “Funghi in Calabria” degli illustri micologi Carmine Lavorato e Maria Rotella, che puoi trovare su Amazon.
In questo racconto trovi (indice)
I funghi a casa mia
Avere una famiglia “allargata” può essere problematico per certi versi, ma una gran fortuna per altri. Mena, la moglie di mio padre, è un abilissima e appassionata ricercatrice di funghi, oltre che un’eccellente cuoca di quelli che lei stessa prima trova e poi cucina. Luigi, il compagno di mia mamma, oltre a essere un sapiente pescatore è anche un astuto fungaiolo, che si sveglia quando l’alba è ancora lontana per andare tra i boschi alla ricerca del suo bottino insieme agli amici. E io? Sono sempre dietro le loro spalle, ma in cucina, pronta ad assaggiare il risotto ai funghi porcini di mamma col riso della nostra Piana di Sibari o i funghi fritti di Mena accompagnati da un bicchiere di vino rosso di papà.
Luigi e i funghi raccolti con i suoi amici
Andar per funghi in Calabria
Qual è il periodo migliore, come vestirsi e come raccoglierli.
Il periodo
Quando andare per funghi in Calabria? Non importa che stagione sia, guarda il meteo e non fallirai. Dopo una pioggia abbondante e trascorse circa 2 settimane, troverai senza dubbio dei funghi, che sia estate o inverno.
L’abbigliamento
Andare alla ricerca di funghi implica lunghi cammini in terreni non sempre di comoda percorrenza, che possono far incorrere in scivolate, punture d’insetti o vegetazione intricata. Ecco perché è importantissimo avere l’abbigliamento adatto: almeno un indumento colorato che ti renda ben visibile in caso di pericolo, copertura a strati per affrontare diverse temperature, scarponi o scarponcini da montagna, pantaloni lunghi e calze spesse che arrivino fino al ginocchio.
Come raccoglierli
Ricordati che serve molta delicatezza per estrarre il fungo dal terreno, facendo una leggera torsione e tirando piano verso l’alto. I funghi raccolti vanno puliti sommariamente sul posto con l’aiuto di un coltellino (vietati uncini, rastrelli o altri oggetti che possono danneggiare la vegetazione). Riponi poi i funghi a testa in giù in un contenitore rigido e forato, come ad esempio i tradizionali cestini in vimini (no assolutamente alle buste di plastica che aumentano la carica batterica), permettendo l’aerazione dei funghi e la caduta delle spore che sono in grado di ripopolare la zona. Inoltre non raccogliere mai tutti gli esemplari, ma lasciane qualcuno affinché maturi e produca le spore che genereranno altri funghi.
In ultimo, attenzione alle intossicazioni!
Fai controllare i funghi raccolti da un esperto raccoglitore, rivolgendovi all’Unità sanitaria locale o alle tantissime Associazioni micologiche presenti sul territorio calabrese.
Munisciti di Tessera o Permesso
Andar per funghi in Calabria significa attenersi alla Legge Regionale 26 novembre 2001 n. 30, che prevede il possesso di una tessera o di un permesso da esibire insieme al documento d’identità quando richiesto dal personale preposto alla vigilanza.
Sei residente in Calabria?
Scegli tra:
- tessera amatoriale, rilasciata da Regione anche tramite Province, Comuni e Comunità Montane. Ti permette di raccogliere fino a 3 Kg di funghi e vale cinque anni con obbligo di vidimazione annuale da parte di chi la emette, dopo l’accertamento di avvenuto pagamento dell’importo annuale. Costa 13,50 euro l’anno con un risparmio del 50% per giovani tra i 14 e i 17 anni;
- tessera professionale, rilasciata dalla Provincia dopo la frequentazione di corso con superamento dell’esame e vi permette di raccogliere fino a 10 Kg di funghi (qui trovate il modello di richiesta/rinnovo).
Non sei residente in Calabria?
Allora chiedi il permesso micologico turistico, che ti consente di raccogliere fino a 3 Kg di funghi ed è concesso tramite versamento della somma su c/c postale intestato alla Regione. Puoi scegliere per 3, 7 o 30 giorni, che corrispondono a un costo di 5, 10 o 20 euro.
Come effettuare il versamento per la tessera amatoriale, professionale o il permesso turistico? Basta andare su questo sito della Regione Calabria scegliendo la tipologia che ti interessa e generare il bollettino MAV. Se hai bisogno di aiuto, qui trovi la guida.
Limiti e divieti da conoscere
Puoi raccogliere funghi solo nelle ore diurne e solo se hanno raggiunto una specifica dimensione, diversa per ogni tipologia. Se vuoi portare con te dei minori puoi farlo, ma ricorda che anche i funghi da lui raccolti concorrono a formare KG autorizzati.
Il limite di 3 Kg giornalieri per tessera amatoriale o permesso turistico o di 10 Kg per tessera professionale non è da considerare nel caso tu abbia raccolto un unico esemplare o più esemplari in un solo cespo che superano, da soli, tale limite.
Fai attenzione alle specie ritenute rare o in via d’estinzione e alle zone vietate perché protette, che sono tutte elencate (insieme al dettaglio di altre informazioni che ti ho dato fin qui) nel testo della Legge Regionale.

Le zone e i funghi da cercare
Ci tengo a precisare una cosa molto folkloristica: la domanda “dove hai trovato i funghi” fatta ad un calabrese non avrà, nel 90% dei casi, mai una risposta 🙂 Questo perché trovare i funghi è talmente una missione speciale da imporre in modo naturale una certa riservatezza a riguardo, con una genuina gelosia verso i “propri luoghi segreti”.
Dove andar per funghi in Calabria?
Come ti dicevo, la mia regione è straordinariamente ricca a livello di flora e fauna e i funghi sono un perfetto indicatore di questa incredibile biodiversità. Se vuoi scoprire i luoghi in Calabria dove trovare i funghi puoi farlo grazie al Progetto speciale Funghi di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha permesso di classificare le tipologie di funghi calabresi abbinandole ai sistemi europei di classificazione degli Habitat. Trovi due manuali online e gratuiti, uno dedicato ai tipi di funghi nei rimboschimenti e uno dedicato ai tipi di funghi nelle foreste naturali.
Quali funghi cercare?
Ad aprire le danze e a segnalare l’inizio della crescita di altri funghi, c’è un piccolo funghetto di poco valore, ma che tutti trovano, anche i più piccoli ricercatori: il Pinarolo, ‘u vavùsu o vavusìellu in calabrese, diviso in 3 specie tra cui il più consumato è il Suillus luteus, col suo cappello scuro e con l’anellino alto sul gambo.
Tra i Re e le Regine, vai alla ricerca del mitico Boletus pinophilus, ovvero il Porcino rosso bruno conosciuto in Sila come Cozza ‘i pino, da considerare come un trofeo legato al fascino della foreste silane di pini.
Oppure scova, tra i 1300 e 1400 mt d’altezza, il Boletus Aereus ovvero il Porcino nero del faggio, chiamato in calabrese Cozza nivura, tra i più pregiati per le sue caratteristiche organolettiche.
Tra i castagni o i faggi, cerca il giallo Cantarellus cibarius, più noto come Galletto, Gallinella o Gallinaccio, molto apprezzato e conosciuto. Quello silano, appena raccolto, profuma di albicocca.
Sempre tra i castagneti o le quercie, come quelli della Sila greca, rossanese o della Pre-sila cosentina, tenta di scrutare l’Amanita caesarea o Ovulo buono, dal gambo e imenio giallo e con l’epicute rossa o aranciata.
E se vuoi andare a caccia di una chicca non molto conosciuta, mira al Clitocybe geotropa, l’Ordinato della Macchia Mediterranea, conosciuto come Miretta dalle comunità calabresi arbëreshë (albanesi) che lo hanno introdotto nelle loro cucine tipiche. Cresce tra gli arbusti della macchia mediterranea tra i 300 e i 600 mt d’altezza, col suo odore inconfondibile di fungo di bosco fruttato, tra i suoi color nocciola, crema e latte macchiato.
Sempre nella Sila greca, cerca il Pleurotus ostreatus, ovvero il fungo Orecchione o fungo Ostrica.
In ultimo, scova un fungo famosissimo in tutte le foreste di pino, dall’Aspromonte alla Sila, dal Pollino alla Catena costiera e che rende felici i fungaioli calabresi: il Lactarius deliciosus, conosciuto come Sanguinaccio, Rosito o Sanguinello. Un suo congenere, con la carne e il lattice più scuro, è chiamato in dialetto Sanfranciscànu per il cappello che ricorda il Manto di S. Francesco di Paola, Patrono della Calabria e al quale noi calabresi siamo particolarmente affezionati.
Tra i più velenosi?
Fai attenzione all’Amanita phalloides, il più pericoloso esistente in natura, e all’Entoloma livido, chiamato “il Perfido” poiché spesso confuso con i commestibili simili.