La favola del peperoncino, una polvere magica da leggere ad alta voce
Se vuoi raccontare a un* figli*, nipote, cugin*, fratello o sorella una piccola fiaba che sa di Calabria, eccola qui.
Sappi che la favola del peperoncino che sto per proporti non è prettamente dedicata alla mia regione, né i suoi autori sono calabresi. Ma quando l’ho scoperta come leggenda su portalebambini.it non ho potuto fare a meno di legarla alla mia terra e al suo peperoncino, simbolo colorato e brioso che dà ai piatti tipici un tocco simile alla magia, così come tante altre spezie nostrane.
E così, questa simpatica favola ho pensato non solo di raccontarla al mio piccolo Noah, immerso nei nostri peperoncini di famiglia fin dalla nascita, ma anche di metterla a disposizione di chiunque abbia una sorta di fiaba dentro di sé, a chi sente un forte desiderio di leggerla a qualcun altro per donare incanto e stupore gettando nell’aria una polvere magica, proprio come quella del peperoncino.
E allora perdiamoci insieme ai più piccoli tra le strade della fantasia. Prendiamoci gioco della vita dandoci appuntamento nel mondo dell’illusione e della leggerezza. Andiamo?
🌶️ La favola del peperoncino 🌶️
[degli autori Alessia de Falco & Matteo Princivalle, portalebambini.it]
C’era una volta un seme, che era arrivato sulla terraferma dopo un lunghissimo viaggio per mare e non ricordava più nulla del suo paese; neppure il suo nome.
Sbarcando dal veliero, esclamò con entusiasmo: “Diventerò grande e i miei frutti faranno impazzire tutti i bambini su questo continente: piaceranno più delle dolci fragole”.
Quel seme aveva perso la memoria, ma aveva le idee molto chiare su cosa fare da grande.
Arrivato al mercato, fu acquistato da una contadina che lo piantò nel giardino di casa.
Lì, diventò una bella pianticella, con le foglie verde scuro e dei piccoli fiori bianchi. I bambini che giocavano nel giardino la osservavano tutti i giorni.
“Chissà che frutti darà questa strana pianta” si dicevano. “Magari saranno pungenti come le more di rovo e i lamponi”; “forse saranno dolci come le fragole”; “e se fossero croccanti come le mele?”.
Il tempo passò e i fiori si trasformarono in frutti: erano lunghi e bianchi, a forma di cornetto. Assomigliavano vagamente ai peperoni dell’orto e così i bambini cominciarono a chiamare quella pianta Peperoncino.
Finalmente giunse il momento di assaggiare i frutti: i bambini li staccarono delicatamente dai rami e li sgranocchiarono incuriositi.
“Chissà cosa diranno dei miei frutti” pensò tra sé il peperoncino orgoglioso, certo che i bambini gli avrebbero fatto mille complimenti.
E invece, i bambini diventarono rossi in viso e presero a tossire.
I frutti del peperoncino non erano affatto dolci: erano così piccanti che corsero tutti alla fontana, per lavarsi il loro sapore dalla bocca.
Il peperoncino si vergognò così tanto che da bianco che era diventò rosso come un pomodoro.
“Che disastro” disse disperato, “i miei frutti hanno un sapore terribile e non piaceranno a nessuno”.
Ma il suo destino era molto diverso: quando i bambini raccontarono alla loro mamma di quei frutti così piccanti da far venire le lacrime, lei scese in giardino incuriosita, prese due peperoncini e li usò in cucina. Scoprì che quello strano frutto rosso donava un ottimo sapore piccante alle verdure e alle pietanze e da allora cominciò a venderlo al mercato, dove riscosse un grande successo.
Ebbe un tale successo che oggi, il peperoncino non piace ai bambini, ma è la spezia più usata in tutto il mondo. Lui però non lo sa, ed è ancora rosso per la vergogna.
Spero che con questa piccola favola tu sia riuscit* a mettere un piede nel fantastico mondo della meraviglia. Sappi che potrai farlo ogni volta che vorrai.
E se la racconterai a qualcuno a te caro, fammelo sapere, mi farebbe davvero molto piacere 🙂
Ci vediamo di là, nel nostro mondo magico ✨