Ruselli: in Calabria è tempo di caldarroste!

Ruselli: in Calabria è tempo di caldarroste!

“Questo è uno di quei momenti in cui ci si ferma, si riflette, si respira, si vive.
Contro la velocità del mondo moderno, la fretta, le scadenze, il tempo che non basta mai, mai come in questo istante ho bisogno di vivere LENTO.”

Cosa c’è di più tipico di un camino acceso con amore, destinato a preparare le caldarroste?
Adoro quando mio padre mi chiede “I facimu dui ruselli?” Si, papà! Ma ne voglio più di due!

E così inizia a preparare tutto l’occorrente: castagne appena raccolte nelle nostre montagne in Calabria e private del riccio, legna e… manca un oggetto fondamentale, ma te lo presento tra poco.

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Mio padre davanti al suo camino mentre prepara “i ruselli” (caldarroste)

Arriva l’autunno e nel mio paese calabrese in provincia di Cosenza, Cetraro, arriva anche il periodo delle castagne: dopo la raccolta in montagna, tra settembre e ottobre, è bellissimo vedere gli ambienti di casa pieni di deliziose castagne a fare da decorazione. Inoltre, a seconda del periodo di raccolta, le castagne si conservano anche fino a novembre per rassicurare i nostri palati il più a lungo possibile.

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Se ti trovi dalle mie parti in questo periodo, devi assolutamente andare a Fagnano Castello, piccolo paese vicino Cetraro (circa 30 minuti di macchina) per immergerti nell’atmosfera tradizionale della Sagra della Castagna dove potrai assaggiare un sacco di cose buone!

Ma ora torniamo alle nostre caldarroste. Prima di procedere alla cottura bisogna assolutamente fare due cose: porle ad asciugare per qualche giorno (se sono state appena raccolte) e poi incidere con la punta di un coltello ognuna di esse: è con queste due accortezze che si eviterà una possibile esplosione una volta sottoposte al calore del fuoco.

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Castagne pulite e messe ad asciugare nella “carzula” fatta a mano da Giuseppe, caro amico di mio padre

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Castagne pulite e messe ad asciugare nel “crivu”, tradizionale cesto di legno con una rete alla base, indispensabile per setacciare diversi alimenti

Ora prendiamo la legna e prepariamo un bel fuoco vivace.

Eccolo.. è arrivato il suo momento. Ora posso presentarti il vero protagonista di questa preparazione: u rusellaru! Parlo di una padella dal fondo bucato e dal lungo manico ideato proprio per la preparazione delle caldarroste; mio padre ne ha comprato da poco uno che è meno tipico e tradizionale ma molto bello e comodo di cui si innamorò vedendolo esposto in un mercatino locale e tutt’ora ne va davvero matto!

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Mio padre prende le castagne dalla “carzula” per metterle nel “rusellaru”.

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Una volta poste le castagne nel rusellaru è tempo di poggiarlo sul fuoco girandolo di tanto in tanto per evitare che le castagne si brucino.

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Questi sono 10-20-30 minuti di cottura e di acceso desiderio per le mie papille gustative, minuti in cui mi lascio avvolgere dal rumore e dal calore della legna ardente, aspettando di sentire il profumo delle caldarroste raggiungermi piano piano.

Finalmente ci siamo: i ruselli sono pronte ed è il momento di aprire u rusellaru per far cadere le castagne in un recipiente resistente al forte calore (mio padre adora le scatole di cartone).

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Davanti ai mei occhi un mix di colori bellissimi e quello che colpisce subito è il marrone/rosso della castagna nascosta tra la sua buccia bruciata.

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Non mi resta che sbucciarle e mangiarle ben calde, magari accompagnate da un bel bicchiere di vino preparato dal mio papà (anche se, papà ammettilo, tua moglie Filomena è molto più brava di te a fare il vino!).

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Visto che la temperatura si sta abbassando, chiudo con un piccolo video che spero ti faccia arrivare lo stesso calore che sento io, che non è solo quello del camino ma anche umano, fatto di persone semplici come papà che vive una vita altrettanto semplice e proprio per questo piena di cose belle.


Laura Cipolla

Laura Cipolla

Nata e cresciuta a Cetraro (CS), vivo da qualche anno a Milano "con il Cuore verso Sud". Qui trovi la mia Calabria a 360°, che è anche la tua.

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(4) commenti

  • Angela
    12/12/2016 at 10:15 Rispondi

    Che fame che mi è venuta! Scrivo da Monaco.. vengo in estate a Cetraro e mi manca come l’aria a volte. Grazie per questo blog molto interessante!

    • LOVECetraro
      12/12/2016 at 10:21 Rispondi

      Angela grazie mille per il tuo commento! Quando passi da Cetraro.. salutiamoci 😉

  • Falupe
    25/11/2017 at 22:43 Rispondi

    Adoro le castagne, le ho mangiate in molti modi; le caldarroste e un bicchiere di vino Voiello è il miglior modo per festeggiare l’autunno ❤️

    • LOVECetraro
      28/11/2017 at 08:07 Rispondi

      Come darti torto!

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