Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna, Crotone: itinerario sulla costa ionica della Calabria

Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna, Crotone: itinerario sulla costa ionica della Calabria

La voglia covata da tempo di vedere per la prima volta la costa ionica della Calabria, il richiamo della mitologia greca legata alla colonia di Kroton, il fascino delle blasonate immagini di Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna e Crotone viste e riviste su libri e siti web. 

A questi desideri non ho più resistito: in una calda – caldissima – estate di mezz’agosto ho preso la mia 600 senza aria condizionata e l’ho messa in moto alle 6 del mattino, insieme alla mia amica storica e di mille avventure Mary J: da Cetraro (CS), il mio paese sulla costa tirrenica calabrese, ho raggiunto in circa 3 ore la tanto agognata costa opposta per un itinerario sulla costa ionica della Calabria tra Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna, Crotone.

Finestrini tassativamente abbassati per ovviare al sudore, la musica di una radio che ancora mangia CD al ritmo di canzoni da cantare a squarciagola, il contachilometri che a volte lancia segnali di fumo insieme al motore e quell’incredibile adrenalina per la meta finale che mi fa sentire viva più che mai.

Itinerario costa ionica Calabria, Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna, Crotone

Da Isola Capo Rizzuto a Crotone: itinerario in 3 tappe

Ripercorro quei momenti attraverso parole e immagini e sento addosso le emozioni di quel giorno tra Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna, Crotone che tornano per ricordarmi quanto sia stato bello realizzare quest’altro piccolo sogno calabrese.

Perché infondo, per emozionarsi, viaggiare, scoprire e collezionare momenti che non scorderai mai, basta poco. E come per magia, ecco le sensazioni impalpabili arrivare a colorare la nostra tela abbozzata in bianco e nero, in un tripudio di toni vivaci chiamati vita.

Castello Aragonese, Le Castella, Isola Capo Rizzuto, Calabria
Parco Archeologico Capo Colonna, Crotone, Calabria

1ª tappa: la rara bellezza di Isola Capo Rizzuto

Destinazione raggiunta: siamo arrivate nella frazione di Le Castella, a Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.

Motore fumante, gambe da sgranchire, un parcheggio gratuito trovato alla velocità della luce e praticamente attaccato a quello che è il gioiello storico che so di trovarmi di fronte a breve.

Ecco, è forse proprio questo il momento saliente, il più significativo, il più emozionante: sapere di vedere, dopo solo pochi passi, il famigerato Castello Aragonese, bellissimo protagonista di migliaia e migliaia di foto in tutto il mondo.

Il Castello aragonese: simbolo indiscusso della Calabria

Il tempo di fare un pit stop in un bar dalla semplicità tipicamente nostrana, comprare proprio qui qualche confezione di liquirizia calabrese Amarelli bevendo una rinfrescante brasilena al caffè e ci avviamo verso la meta.

Ecco, di fronte a me, la fortezza aragonese, quel pezzo di storia antica che si è vestito di fascino e romanticismo per la modernità, immerso in un’acqua blu e azzurra da far venire i brividi, puntellato da gente sugli scogli o nel mare, o da turisti che attraversano la lingua di terra per raggiungere il suo isolotto.

Ed è incredibile, mi dico. C’è anche quella meravigliosa aloe selvaggia il cui verde abbraccia, proprio come in ogni foto che ho visto, il blu del mare e l’arancione della fortezza.

Possiamo dire che il Castello Aragonese di Isola Capo Rizzuto sia il castello per antonomasia, bello da mozzare il fiato e ricco di storia che si sussegue nei secoli, storia identificabile nelle diverse sovrapposizioni edilizie che parlano di greci, romani, bizantini, normanni, svevi, aragonesi.

Spiagga Le Castella a Isola Capo Rizzuto (KR), Calabria
Spiagga Le Castella a Isola Capo Rizzuto (KR), Calabria
Le Castella, Isola Capo Rizzuto, Crotone, Calabria

Tra le curiosità da sapere, c’è che la fortezza un tempo era raggiungibile solo via mare e che non è mai stata utilizzata per la nobiltà, come succede solitamente nella storia, ma solo per funzioni militari fin dal IV secolo a.C..

Negli anni ha cambiato veste passando da accampamento per Annibale, a occupazione dagli arabi nel X secolo, a popoloso borgo tra il XIII e il XIV secolo, a costruzione di protezione per fronteggiare le invasioni turche 1500, finché fu abbandonata nel 1800.

Escursione di 1 ora sul battello nell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto

Dopo aver visto il Castello Aragonese dalla terra ferma, decidiamo di dirigerci verso i pontili del porto per imbarcarci sul battello con fondo trasparente che parte da lì a poco per l’escursione di un’ora.

Finalmente sto navigando sull’Area Marina Protetta Capo Rizzuto istituita nel 1991 e luogo unico dal punto di vista naturalistico poiché ricco di una flora e fauna straordinarie: il cielo oggi è di un azzurro incredibile, non potevo chiedere di meglio.

Si salpa e, accompagnati dalla voce di un’esperta, circumnavighiamo il Castello, passiamo sul “relitto” della seconda guerra mondiale, ammiriamo la pianta acquatica della Posidonia Mediterranea e poi sosta per un bagno davanti al Castello.

Purtroppo io e Mary J, accomunate dalla consapevolezza di avere poco tempo a disposizione e, nostro malgrado, anche dalla distrazione, non abbiamo portato il costume. Non ci resta che goderci il bagno degli altri compagni di viaggio!

Battello Le Castella, Isola Capo Rizzuto, Crotone

Io ne approfitto per gustarmi il panorama idilliaco davanti a me, con i turisti che si muovono nel perimetro del Castello e da qui sembrano tante formiche sul finire di quell’orizzonte blu mare, casa anche di delfini e della tartaruga Caretta caretta.

Finita l’escursione, scendiamo a terra e ci dirigiamo di nuovo verso l’auto. Abbiamo poche ora a disposizione quindi dobbiamo sacrificare altre visite qui a Isola Capo Rizzuto in favore di una sosta all’imperdibile Capo Colonna. Prima di ripartire, una granita rinfrescante in un chiosco sulla strada che riporta, ai possibili clienti debitori, un detto di saggezza popolare calabrese!

Altre cose da fare e vedere a Isola Capo Rizzuto

Meritano del tempo la visita all’interno e all’esterno del Castello Aragonese, alla Cattedrale, all’Acquarium dell’Area Marina Protetta e perché no, un’indimenticabile immersione subacquea nei suoi ricchi fondali.

2ª tappa: sul promontorio di Capo Colonna sospeso tra cielo e mare

Questo è un luogo incredibile. Qui si è fatta la storia del mondo. Questa è la culla della Magna Grecia di Calabria, una delle aree sacre più importanti del mondo ellenico, utilizzata poi anche dai romani come centro fortificato.

E il fascino della mitologia greca e della storia greca della Calabria ha sempre un richiamo forte per me, tanto che cammino sulla passerella di legno che attraversa questo luogo e sento il cuore battere forte.

Capo Colonna è un promontorio sul quale sembra di volare al di sopra del mare, ed è qui che si trova il Parco Archeologico di Capo Colonna con i resti del santuario di Hera Lacinia, sorella e moglie di Zeus, patrona del matrimonio.

Il Faro

La prima cosa che mi trovo davanti è il Faro. Una scena calabrese questa che definirei molto “instagrammabile” dati i tantissimi scatti che rappresentano il faro proprio nella stessa prospettiva nella quale l’ho immortalato anche io.

Faro di Capo Colonna, Crotone, Calabria
Faro di Capo Colonna, Crotone, Calabria
Faro di Capo Colonna, Crotone, Calabria

La colonna del Tempio di Hera Lacinia

Dopo il Faro, è con determinazione e velocità che mi spingo fino alla tanto attesa colonna dorica, anch’essa super protagonista di molte foto che ritraggono questo luogo dal fascino intramontabile.

Questa è l’ultima colonna del Tempio Greco dedicato ad Hera Lacinia, edificato alla fine del VI secolo a.C. e famoso in tutto il mondo passato, tanto da essere stata importantissima antica meta di pellegrinaggio. 

Colonna di Hera Lacinia, Parco Archeologico di Capo Colonna

La colonna è l’unica rimasta delle 48 originarie: la guardo e mi sembra di sentire la sua solitudine ma anche la sua pienezza, il suo grande valore non compreso ai più e la sua tenacia a resistere nei secoli. Sembra voglia dirmi qualcosa. La sento amica, ne ho compassione.

Penso alla sua storia, al mondo della Magna Grecia che intorno a lei si sta sgretolando.

Eppure resta sempre lì, anche se sente la terra muoversi sotto i suoi piedi, anche se vede le altre parti della sua stessa ossatura cadere a terra sfinite e pensa di fare la stessa fine.

È proprio dal crudele scenario a cui assiste che trae la forza per rimanere in piedi e di guardare quell’orizzonte blu del Mar Ionio con estrema fierezza.

Il Santuario di Santa Maria e la Torre di Nao

Prima di lasciare a malincuore questo promontorio sacro, scatto qualche altra foto.

Davanti a me c’è la cinquecentesca Torre di Nao, eretta per gli avvistamenti delle incursioni saracene e sede dell’Antiquarium con diversi reperti provenienti anche dal mare.

Al suo fianco, si trova la Chiesetta della Vergine di Capo Colonna, dentro la quale muovo silenziosamente qualche passo.

Capo Colonna, Chiesa e Torre Nao

3ª tappa: Crotone, la colonia della Magna Grecia

Purtroppo il tempo stringe, come Cenerentola dobbiamo tornare prima dello scadere del tempo alla nostra base tirrenica, ma non perché la carrozza sparirà allo scoccare della mezzanotte, ma perché Mary J deve iniziare a lavorare allo scoccare delle 17 del pomeriggio.

Ma nel ritorno verso casa, non posso non fermarmi anche solo per un istante a sbirciare almeno una piccola parte di Crotone. Accostiamo la macchina sul lungomare e scatto qualche foto togliendo gli occhiali da sole per vedere meglio questa meravigliosa spiaggia dalla sabbia rossa con una parte della città sullo sfondo.

Crotone, Calabria

Faccio un mega salto nel tempo. Sono nel 710 a.C. quando gli Achei fondano la colonia Kroton, una delle più importanti della Magna Grecia.

 

Chiudo gli occhi e immagino i personaggi storici incredibili ai quali questa terra ha dato la luce: vorrei vedere, qui e ora, il grande Pitagora che nel 532 a.C. la scelse come sede della sua scuola filosofica, oppure il campione olimpico Milone, o ancora i medici Democede e Alcmeone.

E come mi piacerebbe guardare il grande Rino Gaetano cantare, magari su questa spiaggia, “Gianna” o “A mano a mano” o “A me piace il Sud”.

Cosa fare e vedere a Crotone

Nel capoluogo di provincia calabrese, irrinunciabile una passeggiata sul lungomare di Viale Cristoforo Colombo sul quale si trova anche la statua dedicata al nostro cantautore calabrese (qui nato) Rino Gaetano, una visita (seppur solo all’esterno) all’imponente Castello di Carlo V in Piazza Castello, un tour dei luoghi sacri come la Cattedrale di Santa Maria Assunta, o le chiese di San Giuseppe, di Santa Chiara e dell’Immacolata.

Tanti anche i palazzi storici belli da vedere anche solo per la facciata come Palazzo Giunti, dei Lucifero, Baracco (sede del Mack, Museo d’Arte Contemporanea), Morelli, Albani, Berlingieri e Gallucci.

Per chi vuole immergersi ancor di più nella cultura, c’è il Museo Civico, la Pinacoteca Civica, il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Pitagora.

Laura e Mary J, con la 600 da Cetraro a Crotone

Il mio itinerario sulla costa ionica della Calabria tra Isola Capo Rizzuto, Capo Colonna e Crotone si conclude, regalando alla mia valigia di scoperte e meraviglie tanti altri ricordi indelebili, che ho provato a racchiudere anche in un breve video che ti lascio qui sotto.

Fammi sapere se sei già stat* in questa zona della Calabria o se stai programmando un tour, lasciandomi un commento qui sotto.


Laura Cipolla

Laura Cipolla

Nata e cresciuta a Cetraro (CS), vivo da qualche anno a Milano "con il Cuore verso Sud". Qui trovi la mia Calabria a 360°, che è anche la tua.

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(4) commenti

  • Giulia Griseri Respiropoetico
    20/04/2020 at 11:20 Rispondi

    Grazie per il tuo racconto magico e coinvolgente, un viaggio virtuale tra storia e bellezza.
    È un itinerario che ho inserito nella mia lista dei desideri, per conoscere dal vivo altre bellezze della nostra amata Calabria.
    Giulia.

    • Laura
      20/04/2020 at 11:21 Rispondi

      Grazie Giulia! Io mi emoziono ogni volta che ci penso. Incredibili le sensazioni che possono relagare alcune esperienze. Grazie del tuo passaggio 😉

  • francesco
    20/04/2020 at 13:28 Rispondi

    Laura il tuo blog merita una cartella dedicata tra i miei preferiti. Oltre a ringraziarti per le nozioni storiche, (sinceramente molte nuove per me), con questo nuovo racconto mi hai dato una grande idea per trascorrere una giornata in famiglia alla scoperta della mia terra Grazie di cuore, sei davvero una professionista eccellente, alquanto simpatica. Tradotto per noi altri: grazie ccu ttuttu u core si sperta daveru e mi fà scialà

    • Laura
      20/04/2020 at 11:35 Rispondi

      Francesco, con questo commento tu m’a fattu scialà! Grazie davvero di cuore! Una frase di sostegno può forse sembrar scontata ma per me non lo è affatto. Quindi ti ringrazio e sì, appena tutto torna alla normalità, questo è sicuramente un itinerario da fare anche in famiglia ?

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