Ricetta taralli morbidi calabresi
Se stai cercando la ricetta dei taralli morbidi calabresi, sappi che non solo sei nel posto giusto ma che realizzarli sarà molto semplice, così come mangiarli.
Vieni con me e Morena di postopastoechiudo a preparare i taralli bolliti calabresi, a pescare dal barattolo i semi di finocchietto selvatico raccolto in Calabria da Nonna Carmen e ad aprire il forno che sprigiona quell’inconfondibile profumo di casa.
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Taralli scaldatelli: ogni zona, un nome
Che i taralli e i tarallini siano ormai un prodotto da forno tipicamente meridionale ma immancabile nelle vite di ognuno, è assodato. Inoltre comprarli ovunque è facilissimo, ma farli in casa, però, è tutta un’altra storia, un altro sapore, una soddisfazione superiore.
Questi taralli in particolare si chiamano “taralli scaldatelli” perchè vengono bolliti in acqua prima di essere messi in forno. E ogni volta che scopro con quanti nomi diversi siamo capaci io e i miei conterranei di indicare la stessa cosa, mi nasce puntuale lo stesso spontaneo sorriso. Possiamo infatti parlare di questi taralli calabresi salati e dorati pronunciando “scavudatijlli”, “scaddateddi” o ancora “squadatiaddri” o “squarateddri”. Qualsiasi sia la parola, l’amore che ci metterete dentro sarà lo stesso.
Ricetta taralli morbidi calabresi
Passiamo al dunque con questa ricetta dei taralli calabresi il cui protagonista indiscusso è il finocchietto selvatico. Bastano pochi ingredienti, che è il segreto di tutte le cose buone e semplici. Con queste dosi otterrai circa 20 taralli di media grandezza, ma tutto dipende anche dalla dimensione che vorrai dargli in base ai tuoi gusti e fantasia.
Ingredienti
Ciò che ti serve è:
- 500 gr di farina
- 1 cucchiaio colmo di semi di finocchio
- 80 ml di olio extravergine d’oliva
- 1 cucchiaio di sale
- 200 ml (circa) di acqua tiepida
Procedimento
Versa la farina in una ciotola oppure su una spianatoia, aggiungi tutti gli ingredienti e inizia a impastare con le mani, fino ad ottenere un panetto liscio ma non appiccicoso.
Taglia l’impasto in pezzi di media grandezza, forma con ogni pezzo un piccolo filoncino e chiudi le estremità dando ai tuoi taralli la forma che più ti piace, ovale o rotonda.
Fai bollire l’acqua in una pentola capiente e cuoci pochi taralli alla volta in modo da garantirgli il giusto spazio. Appena salgono a galla, toglili dalla pentola con una schiumarola e poggiali a raffreddare su un panno di cotone pulito.
Sistemali su una teglia rivestita con carta da forno e cuocili in forno statico a 250 gradi per circa 40 minuti.
Una volta pronti, ecco servito un piccolo trucco direttamente da nonna Maria: quando sono ancora caldi, spennella i taralli con un po’ d’acqua senza inzupparli e diventeranno piacevolmente lucidi.
Lasciali raffreddare e gustali per colazione, merenda o post cena con una calda tazza di latte o una tisana. Vuoi stupire con un aperitivo, un pranzo o una cena speciale? Abbinali a dei buoni salumi e formaggi o ad un piatto salato da accompagnare con i taralli al posto del pane.
Avvertenza prima che ti lasci col foto-racconto della preparazione: potrebbe succedere che finiranno prima di quanto ti aspetti e dovrai rimpastarli. Ma questi sono i pericoli del mestiere 🙂
Racconto realizzato con il prezioso contributo di Morena di postopastoechiudo
Giancarlo Galliano
30/03/2021 at 13:58Ti seguo sempre con piacere,essendo cetrarese che da 50 anni vivo nel Lazio dove mi sono laureato e poi specializzato in odontoiatria. Torno a Cetraro ogni tanto per salutare mia madre ed i miei fratelli. Causa Covid manco da fine agosto e quindi non potrò fare scorta di “scaudiatilli” ne avere il “cannilieri” che trovavo a casa di mamma. Approfitterò delle tue ricette per prepararli. Grazie Laura!
Laura Cipolla
30/03/2021 at 15:27Oh che bello, Giancarlo! Sono felice che tu possa sentirti un po’ a casa preparando un dolce pasquale. Un abbraccio!