Zeppole di San Giuseppe, il sapore della tradizione
Apriamo la finestra, facciamo entrare in casa la Primavera e lasciamo uscire il profumo delle Zeppole di San Giuseppe nato dalla nostra cucina, in viaggio per raggiungere naso e cuori dei vicini.
Il 19 marzo è San Giuseppe, patrono dei falegnami, uomo che rappresenta il padre di tutti tanto da celebrare in questo giorno la Festa del Papà. Tra i simboli della festa ci sono le omonime zeppole, deliziosi dolci legati al Meridione che danno una pennellata di colore e calore alla giornata, come un piccolo miracolo semplice e morbido capace di rendere tutto più leggero.
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San Giuseppe: una filastrocca come dolce sottofondo
Mio padre, appassionato contadino, tra fine febbraio e inizio marzo mi ricorda sempre che “Sta arrivannu S. Giuseppi, è l’ura i fa ‘u pruvinu”, cioè che sta arrivando il 19 marzo cioè la festa di S. Giuseppe, periodo ideale per piantare i semi dei peperoni nel semenzaio come da tradizione. E i nonni ci rallegrano con una filastrocca dedicata al famoso papà, una ripetizione, un gioco, un insieme di rime baciate da imparare a memoria per rallegrare e dare spensieratezza. Fa così:
San Giuseppe vecchierello
cosa avete nel cestello?
Erba fresca, fresche viole
nidi, uccelli e lieto sole!
Nel cantuccio più piccino
ho di neve un fiocchettino,
un piattino di frittelle
e poi tante cose belle!
Mentre arriva primavera
canto a tutti una preghiera,
la preghiera dell’amore
a Gesù nostro Signore.
Zeppole di San Giuseppe: origini e nomi
Perchè la zeppola si chiama così? Quando è nata e come mai è legata alla figura di San Giuseppe? Se siamo tutti d’accordo sul fatto che siano buonissime, su etimologia, storia e origini ci sono diverse teorie.
Il nome zeppola deriverebbe dal latino cippus cioè zeppa, zippa nel mio dialetto calabrese, ovvero un pezzo di legno usato per livellare e da qui il legame con il falegname S. Giuseppe; oppure dal latino serpulam ricordando la forma attorcigliata come una serpe; e così discorrendo con altre supposizioni etimologiche.
Anche la nascita delle zeppole si colloca in diversi momenti: nell’antica Roma durante la festa di Primavera del 17 marzo quando si salutava l’inverno e si beveva e friggeva per ringraziare le divinità, continuando fino alla festa di S.Giuseppe due giorni dopo; oppure in alcuni conventi grazie all’idea avuta dalle monache; o ancora nell’Italia meridionale del 1837, quando il cuoco e letterato napoletano Ippolito Cavalcanti mette ufficialmente per primo la ricetta nero su bianco nel suo libro “La cucina teorico-pratica“. Da questo credo derivi probabilmente il legame delle zeppole con la Campania e la Calabria, dato che Ippolito era il duca di Buonvicino, uno tra i “Borghi più belli d’Italia” nella mia provincia di Cosenza.
Come preparare le zeppole di San Giuseppe al forno
Il fritto, si sa, è sempre la scelta più gustosa, ma nulla hanno da invidiare le Zeppole di San Giuseppe al forno. Ecco cosa serve e come prepararle per rendere felice il tuo palato e quello delle persone a cui tieni.
Ti servono:
1 pentola, 1 frusta da cucina, 1 cucchiaio, 1 teglia, carta da forno, 1 sac à poche con punta a stella, 1 setaccio.
La base, ingredienti e procedimento
Quello a cui darai vita preparando la base delle zeppole, è la pasta choux, un impasto meravigliosamente morbido che nasce dalla pasticceria francese.
Bastano pochissimi ingredienti per creare questo impasto molto versatile a cui basta cambiar la forma per realizzare non solo le zeppole ma anche, ad esempio, i bignè e gli éclairs.
La preparazione della pasta choux è un pochino meticolosa, è infatti una delle poche ad avere una doppia cottura, prima sul fornello e poi in forno. Ma non spaventarti se non dovessi riuscire nell’intento al primo colpo, il risultato finale ti riempirà di orgoglio.
Ingredienti per circa 8/10 zeppole:
- 150 g di acqua
- 100 g di burro
- 150 g di farina
- 5 uova intere medie
- un pizzico di sale
Procedimento
Versa in una pentola l’acqua, aggiungi un pizzico di sale e il burro e metti sul fuoco mescolando con l’aiuto di una frusta.
Una volta sciolto il burro, continua a mescolare fino a raggiungere il bollore.
Appena inizia a bollire, aggiungi a poco a poco tutta la farina e mescola per qualche minuto finché l’impasto non diventa compatto.
Togli l’impasto dal fuoco e lascialo intiepidire. Aggiungi le cinque uova, una per volta, e mescola fino a che tutte e cinque non vengono assorbite dall’impasto, che puoi ritenere pronto quando diventa denso e cremoso.
Rivesti una teglia con carta da forno, versa l’impasto in una sac à poche aiutandoti con un cucchiaio e inizia a formare le zeppole. Per dar loro la classica forma tondeggiante fai due giri di sac à poche, lasciando vuoto il centro. Mantieni la distanza tra una zeppola e l’altra perché in cottura si gonfieranno.
Cuocile in forno ventilato a 180°C per circa 20/25 minuti.
Una volta cotte, spegni il forno e lascia le zeppole all’interno socchiudendo lo sportello per lasciarle raffreddare completamente.
La crema pasticcera, ingredienti e procedimento
Ognuno ha la sua anima gemella, o almeno così si dice. Di sicuro la pasta choux che hai appena preparato ce l’ha, ed è una buonissima crema pasticcera.
Ingredienti
- 500 ml di latte
- 250 g di zucchero
- 90 g di amido di mais o di riso
- 20 g di burro
- 3 tuorli medi
Procedimento
Metti in una pentola a fuoco lento zucchero e amido, mescola con la frusta e aggiungi il latte, poi i tuorli infine aggiungi il burro e continua a mescolare fino ad ottenere una crema liscia, densa e senza grumi. Spegni il fuoco e lascia raffreddare completamente la crema.
L’abbraccio tra base e crema pasticcera
Quando la crema è completamente fredda, puoi decorare le zeppole.
Ingredienti
- zucchero a velo
- amarene sciroppate (o candite)
Spolvera le zeppole con lo zucchero a velo, poi decorale con la crema pasticcera utilizzando la sac à poche, partendo dal centro per creare un cerchio che si ristringe e culmina con un ricciolo finale.
Ultima la decorazione con amarene sciroppate o candite.
Ti lascio il foto-racconto della preparazione e la ricetta da salvare/stampare per tenerla a portata di mano.
Spero tu possa divertirti a prepararle!
Racconto realizzato con il prezioso contributo di Morena di postopastoechiudo
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